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23 / 09 / 2020

Cultura accessibile, verso un’Agenzia nazionale?

La richiesta arriva dalla Delegazione Nazionale Cultura, promossa dall’associazione “+ Cultura Accessibile”, ed è sottoscritta dalle principali associazioni e federazioni delle persone con disabilità. \Obiettivo: “Democratizzare la cultura, perché la cultura aperta a tutti è uno strumento fondamentale di coesione e inclusione sociale”

ROMA – “Democratizzare la cultura”, rendendola accessibile a tutti, per valorizzarla pienamente come strumento fondamentale di coesione e inclusione sociale: a svolgere questo compito dovrebbe essere chiamata un’agenzia nazionale. Ed è proprio questa la richiesta che, promossa dall’associazione “+ Cultura Accessibile” e dalla Delegazione nazionale cultura, viene ora sottoscritta dalle principali federazioni delle associazioni per la disabilità e sottoposta all’attenzione delle istituzioni, tramite un documento ufficiale.

La cultura, nella Convenzione Onu e nella Costituzione italiana

Fondamento e principio di questa richiesta sono da un lato la Convenzione Onu sui diritti delle persone con disabilità, dall’altro la Costituzione italiana, citate nella premessa del documento. La prima recita, all’articolo 30, che “gli Stati riconoscono il diritto delle persone con persone con disabilità a prendere parte su base di uguaglianza con gli altri alla vita culturale e adottano tutte le misure adeguate a garantire alle persone con disabilità: l’accesso ai prodotti culturali in formati accessibili; l’accesso a programmi televisivi, film, spettacoli teatrali e altre attività culturali, in formati accessibili; l’accesso a luoghi di attività culturali, come teatri, musei, cinema, biblioteche e servizi turistici, e, per quanto possibile, a monumenti e siti importanti per la cultura nazionale”.

D’altra parte la Costituzione della Repubblica italiana recita, all’articolo 3, che “tutti i cittadini hanno pari dignità sociale e sono uguali davanti alla legge, senza distinzione di sesso, di razza, di lingua, di religione, di opinioni politiche, di condizioni personali e sociali. È compito della Repubblica rimuovere gli ostacoli di ordine economico e sociale, che, limitando di fatto la libertà e l’eguaglianza dei cittadini, impediscono il pieno sviluppo della persona umana”.

Proprio a partire da questi due principi, “+Cultura Accessibile e la Delegazione Cultura intendono proporre un progetto nazionale per integrare in modo sistemico la resa accessibile nei processi e nelle politiche culturali e propone la nascita dell’Agenzia Nazionale per l’Accessibilità Culturale”, si legge nel documento trasmesso alle istituzioni.

Perché un’Agenzia nazionale

Il documento illustra poi gli obiettivi di questa Agenzia: primo, “la democratizzazione della Cultura perché la Cultura aperta a tutti è uno strumento fondamentale di coesione e inclusione sociale”, secondo, “soddisfare in modo più articolato e completo la Convenzione Onu e l’Art. 3 della nostra Costituzione”; terzo, “perché le associazioni che si occupano della tutela e rappresentanza dei diritti delle persone con disabilità, ritengono che il comparto culturale debba necessariamente intervenire in modo organico e sistemico sull’offerta culturale affinché questa sia pienamente accessibile e fruibile a tutte le persone con disabilità e con particolare riguardo a quei cittadini con disabilità sensoriale e intellettiva/relazionale”; quarto, “perché l’accessibilità e la fruibilità al patrimonio culturale del nostro Paese permetteranno a persone che sino ad oggi sono rimaste escluse dalla sua fruizione, di espandere la loro cultura ed essere in questo ambito totalmente incluse”; quinto, “perché l’accessibilità e la fruibilità comporta la creazione di modelli che si appoggiano ad ausili che sono strumenti facilitatori non solo per le persone con disabilità ma anche per le persone anziane, per i migranti e per le fasce più fragili della popolazione”.

Ambiti di intervento e azioni primarie

L’Agenzia interverrebbe su “tutti i comparti della cultura live e on line: cinema, teatro, arte mostre e musei esiti archeologici, musica. L’intervento previsto è sulle strutture, sulla produzione, sull’erogazione dei fondi. L’intervento sarà ovviamente concertato con il Ministero come emanazione delle politiche culturali del Ministero stesso. Agirebbe tramite “campagne informative e iniziative di conoscenza e sensibilizzazione; “studio, realizzazione applicazione e validazione di modelli condivisi”, “realizzazione, dove mancanti, di pratiche Linee Guida”. All’agenzia spetterebbe poi il compito di coordinare i “diversi dipartimenti accessibilità all’interno del ministero” , “l’adeguamento della normativa e l’inserimento dell’accessibilità come elemento premiante o escludente (legge del Cinema) nell’assegnazione dei contributi”, “la vigilanza sull’applicazione” e l’apertura di un “Ufficio di coordinamento che possa seguire le diverse azioni ed essere riferimento per lo studio e la ricerca tecnologica”. Spetterebbe infine all’agenzia garantire una “formazione specifica all’accessibilità, con particolare attenzione alla creazione di strumenti e modalità di ingresso nel campo professionale a artistico per le persone con disabilità”.

Il documento è sottoscritto da delegati di Fish, Fand, Uici, Ens, Anffas, Angsa, Associazione disabili visivi onlus, Istituto sordi Torino, Pio Istituto dei Sordi di Milano, Anglat, Anmic, apri e +Cultura Accessibile.

Fonte: http://www.comune.torino.it/