Marzo 2020
Un problema imminenente: covid 19, lockdown e anziani.
Una soluzione efficacie: le chiamate di compagnia.
Prima dell’emergenza degli scorsi mesi, molti anziani ed utenti avevano una vita sociale appagante fatta d’incontri, passeggiate, attività ricreative che di colpo si sono interrotte. Tutto questo ha causato un notevole stress psicologico che doveva essere contrastato.
La CPD è intervenuta fin da subito con chiamate di compagnia, con una cadenza bisettimanale o settimanale a seconda delle necessità della persona.
Sono state raggiunte circa 150 persone grazie al lavoro di otto operatrici telefoniche. Il servizio è ancora attivo e la chiamata media va dai 40 minuti a un’ora e 10. C’è tanta voglia di parlare, e spesso a questo si affianca il bisogno di un supporto psicologico.
Durante la prima fase ci si è chiesti: “Come far conoscere il lavoro che si sta portando avanti in modo chiaro e non soporifero?” Nasce, infatti, Chiama che ti passa: una rubrica video trasmessa sui canali social Cpd, che ha voluto affrontare il problema dell’isolamento con la giusta leggerezza e solarità con il fine di restituire un sorriso, una speranza.
7 video: 7 chiamate che raccontano 7 storie di vita diverse in cui si affrontano sia argomenti leggeri alternati a momenti di riflessione.
Giorgio, Eusebio, Maria, Leonardo, Ivana, Nino e Carla sono stati i protagonisti della rubrica firmata CPD, trasmessa tra aprile e maggio 2020 sul canale Youtube
e Facebook
– Eccomi, mi hai cercato?
– Sì ti ho cercato, ti disturbo? Come lo stai vivendo questo periodo?
– Ti dirò, non mi interessa granchè, purtroppo quello che mi dà fastidio è rimanere in casa,e a me interessa chiacchierare con la gente. Io son venuto al mondo per divertirmi, mica per soffrire
– Eusebio ce l’hai lì la poesia che mi avevi dato sulla vita?
– Sì
– Leggi, leggi, leggi
– “Un gran dono è la vita. Apprezzarla, ti invita, è un’occasione splendida da cogliere come sfida. La vita è bellezza da stupire e da ammirare, è una lotta continua, però si fa amare. Ti fa crescere con un’ampia visuale, non ti fa inaridire e non è sleale. E’ più preziosa dell’oro, considerala un tesoro. Per tutti è un astruso mistero, scoprilo ricercando il vero. E’ sofferenza ma anche piacere, se ti reca tristezza, tingila con fermezza. Nell’ora della Croce, ti conforti la sua voce. La vita è un’unica avventura, irripetibile per ogni creatura, il rischio non ti freni, ma ti procuri dei beni. Ti sia cara la vita, ti appartiene, difendila come un prezioso bene, tutto ciò e altro ancora, la vita è tramonto, gioia infinita”.
– Noi nel ’40 -‘43 eravamo bombardati e allora noi per non andare nei rifugi che poteva crollare la casa, aveva fatto una trincea nei giardini, scappavamo di corsa di giorno.
– Quindi tuo marito si è innamorato di te sul tram e poi ti ha seguito?
– Si sono incrociati i nostri sguardi e poi lui mi ha detto: “Guardi sono tre sere che ci penso, mi sono innamorato e ho pensato che potrebbe essere la persona della mia vita”. Ma tu pensa, mi fa una dichiarazione così, a me a momenti mi si scioglievano le gambe.
– Senza neanche conoscerti ti ha fatto una dichiarazione del genere?
– Sì.
– A un certo punto scatta qualcosa che dice basta, voglio reagire alla vita e voglio circondarmi di persone giuste.
– Se lei potesse dare un nome a questo capitolo della sua vita quale nome darebbe?
– Io le rispondo con una trasmissione a cui partecipai come opinionista con Alda Deusanio su Rai 2 che si intitolava “Ricomincio da qui”.
– E questi pulcini sono diventati parte della vostra famiglia?
– Bianchin e Rossin, me li ricordo tanto, poi quando siamo partiti non abbiamo avuto il coraggio di ammazzarli. Con la fame eh…Ma noi non avremmo mai ucciso quegli animali per mangiarli. Gli animali ci danno molto, ci danno delle belle lezioni.
– Ci danno delle belle lezioni e sono probabilmente su questa terra per insegnarci il giusto modo di vivere,ma molto spesso non siamo in grado di comprenderlo. Non vogliamo comprenderlo.
– Ti sembra di aver imparato qualcosa da questo periodo di quarantena?
– Ho scoperto lo stare solo in casa. I primi tempi l’ho sofferta, ora non più. Me la sono goduta, io vivo solo, mi è mancato molto il caffè, io tutte le mattine andavo al bar a prendere il caffè.
– E come hai fatto senza caffè in questo periodo?
– Lei non ha nipoti, fratelli, sorelle?
– No, niente
– Amici?
– No neanche più quelli, gli amici c’erano soltanto quando io stavo bene e potevano scroccare. Fino a quando potevano scroccare andava tutto bene. Poi quando mi sono ammalata e non ho più potuto fare niente sono spariti tutti.
– Secondo lei ha avuto sfortuna ad incontrare delle persone? Facciamo il gioco di Pollyanna. Quando si trova in una situazione negativa cerca di trovare i lati positivi. Se io le chiedessi in questa situazione in cui si trova ormai da un po’ di anni c’è un lato positivo in tutto questo?
– No.